La nostra permanenza pasquale in Friuli, stavolta ci ha portati a visitare un paio di musei davvero interessanti.
Complice l’apertura straordinaria festiva, il giorno di Pasqua…
dopo aver “rotto le uova”…
ci siamo recati al Civico Museo del Mare.
Quale momento migliore dato il tempo freddo ed impervio
per chiuderci dentro quattro mura (e per di più antiche)?
Il Civico Museo del Mare è uno dei musei italiani più ricchi di collezioni, tra gli istituti similari esistenti in Italia e nel Mediterraneo.
Illustra in modo completo il sorgere e l'affermarsi della marineria triestina, ambientandola anche in un quadro storico più ampio sull'evoluzione della nave e degli strumenti di navigazione.
Alcune sale sono dedicate a personaggi e avvenimenti particolari: tra queste la sala Marconi, dove è esposto il modello del piropanfilo Elettra da cui partì il primo messaggio telegrafico senza fili.
All’esterno (foto sotto) si trova un pezzo originale della sezione laterale dello scafo dell'Elettra.
Purtroppo non è possibile scattare fotografie all’interno del museo, perciò dovrete accontentarvi delle foto scattate all’esterno…
All’interno il museo è suddiviso in tre piani (p.terra, 1° piano e 2° piano con soppalco):
* Al pianterreno sono esposti parecchi modellini (alcuni abbastanza grandi) di imbarcazioni antiche, da quelle primitive fino al 19° secolo.
Una saletta è dedicata a Ressel, padre della moderna propulsione in campo navale nella quale sono esposti modelli di propulsori corredati dal relativo materiale esplicativo.
Una saletta è dedicata appunto a Marconi e contiene alcune delle parti dell'equipaggiamento radio del piroscafo "Elettra", tra cui l'ecoscandaglio e alcune valvole.
Al piano terra trovano inoltre posto i modelli delle tre imbarcazioni utilizzate da Cristoforo Colombo nel suo primo viaggio verso l'America.
* Il primo piano è interamente dedicato a Trieste e, alla locale navigazione nel diciannovesimo secolo.
* Al secondo piano c’è la sezione dedicata alle imbarcazioni a vapore. Spiccano fra tanti la pala della ruota dell'Anfrite e alcuni modelli, perfettamente funzionanti, di battello a vapore.
In alcune sale "secondarie" sono ospitati modelli raffiguranti il porto di Trieste (e porti della costa dalmata), carte nautiche e dipinti raffiguranti soggetti marittimi.
Le ultime stanze del Museo sono dedicate alla pesca (nel Mare Adriatico) e sono disposti alcuni diorami di biologia marina e due plastici, uno della laguna di Grado - con i suoi tipici casoni - l'altro di una salina.
I diorami sulla pesca, sui vari tipi di reti e la loro collocazione, sono stati la parte che personalmente mi ha incantata di più. Osservare la scena sopra l’acqua e allo stesso tempo quel che accade sott’acqua è stato davvero interessante ed istruttivo.
Anche ai ragazzi è piaciuta molto questa zona del museo, probabilmente più di tutto il resto, per il fatto che vedevano riprodotte scene di mare e di pesca da un’altra prospettiva.
Inoltre, da vera craft-addicted, mi sono soffermata molto ad osservare i grandi quadri con campionature dei vari tipi di reti di pesca (ed i nodi che le costituiscono… quasi un macramè) e gli attrezzi usati per assemblarle: fili, aghi, uncinetti…
Arrivati a questo punto però, si ha bisogno di “natura terrena”, e la fioriture delle aiuole del museo, non sono passate inosservate!
Terminata la visita, qual’é stata la nostra impressione?
Voto personale/famigliare: 7
Motivazione: Molti i modellini d’imbarcazione ma scarso il coinvolgimento, l’atmosfera, i supporti interattivi e/o audiovisivi per bambini e ragazzi (non lo so se con la guida didattica le cose magari migliorano).
A parte le imbarcazioni da pesca, ancora attuali, non ci sono modelli di navi dei giorni nostri ne di sottomarini.
Il museo è comunque interessante nel suo campo, e forse eravamo noi (da profani) ad aspettarci “qualcosa di più”.
E mentre, percorrendo il lungomare, torniamo all’auto (anelando ad un caldo the ristoratore) non può mancare qualche scatto del porto, delle acque e d’insolite statue che ispirano momenti di gioco…
Riassumendo, il Civico Museo del Mare si trova in:
Via Campo Marzio 5 - tel. +39 040 304885/ +39 040 304987
e-mail: museomare@comune.trieste.it
E’ aperto da martedì a domenica: 9-13.
Chiuso il lunedì e nelle feste politiche e religiose (tranne qualche eccezione come questa)
Costo del biglietto:
intero euro 4,00; ridotto euro 3,00; gratuito per i bambini fino ai 5 anni.
Complice l’apertura straordinaria festiva, il giorno di Pasqua…
dopo aver “rotto le uova”…
ci siamo recati al Civico Museo del Mare.
Quale momento migliore dato il tempo freddo ed impervio
per chiuderci dentro quattro mura (e per di più antiche)?
Il Civico Museo del Mare è uno dei musei italiani più ricchi di collezioni, tra gli istituti similari esistenti in Italia e nel Mediterraneo.
Illustra in modo completo il sorgere e l'affermarsi della marineria triestina, ambientandola anche in un quadro storico più ampio sull'evoluzione della nave e degli strumenti di navigazione.
Alcune sale sono dedicate a personaggi e avvenimenti particolari: tra queste la sala Marconi, dove è esposto il modello del piropanfilo Elettra da cui partì il primo messaggio telegrafico senza fili.
All’esterno (foto sotto) si trova un pezzo originale della sezione laterale dello scafo dell'Elettra.
Purtroppo non è possibile scattare fotografie all’interno del museo, perciò dovrete accontentarvi delle foto scattate all’esterno…
All’interno il museo è suddiviso in tre piani (p.terra, 1° piano e 2° piano con soppalco):
* Al pianterreno sono esposti parecchi modellini (alcuni abbastanza grandi) di imbarcazioni antiche, da quelle primitive fino al 19° secolo.
Una saletta è dedicata a Ressel, padre della moderna propulsione in campo navale nella quale sono esposti modelli di propulsori corredati dal relativo materiale esplicativo.
Una saletta è dedicata appunto a Marconi e contiene alcune delle parti dell'equipaggiamento radio del piroscafo "Elettra", tra cui l'ecoscandaglio e alcune valvole.
Al piano terra trovano inoltre posto i modelli delle tre imbarcazioni utilizzate da Cristoforo Colombo nel suo primo viaggio verso l'America.
* Il primo piano è interamente dedicato a Trieste e, alla locale navigazione nel diciannovesimo secolo.
* Al secondo piano c’è la sezione dedicata alle imbarcazioni a vapore. Spiccano fra tanti la pala della ruota dell'Anfrite e alcuni modelli, perfettamente funzionanti, di battello a vapore.
In alcune sale "secondarie" sono ospitati modelli raffiguranti il porto di Trieste (e porti della costa dalmata), carte nautiche e dipinti raffiguranti soggetti marittimi.
Le ultime stanze del Museo sono dedicate alla pesca (nel Mare Adriatico) e sono disposti alcuni diorami di biologia marina e due plastici, uno della laguna di Grado - con i suoi tipici casoni - l'altro di una salina.
I diorami sulla pesca, sui vari tipi di reti e la loro collocazione, sono stati la parte che personalmente mi ha incantata di più. Osservare la scena sopra l’acqua e allo stesso tempo quel che accade sott’acqua è stato davvero interessante ed istruttivo.
Anche ai ragazzi è piaciuta molto questa zona del museo, probabilmente più di tutto il resto, per il fatto che vedevano riprodotte scene di mare e di pesca da un’altra prospettiva.
Inoltre, da vera craft-addicted, mi sono soffermata molto ad osservare i grandi quadri con campionature dei vari tipi di reti di pesca (ed i nodi che le costituiscono… quasi un macramè) e gli attrezzi usati per assemblarle: fili, aghi, uncinetti…
Arrivati a questo punto però, si ha bisogno di “natura terrena”, e la fioriture delle aiuole del museo, non sono passate inosservate!
Terminata la visita, qual’é stata la nostra impressione?
Voto personale/famigliare: 7
Motivazione: Molti i modellini d’imbarcazione ma scarso il coinvolgimento, l’atmosfera, i supporti interattivi e/o audiovisivi per bambini e ragazzi (non lo so se con la guida didattica le cose magari migliorano).
A parte le imbarcazioni da pesca, ancora attuali, non ci sono modelli di navi dei giorni nostri ne di sottomarini.
Il museo è comunque interessante nel suo campo, e forse eravamo noi (da profani) ad aspettarci “qualcosa di più”.
Voi, avete avuto modo di visitare questo museo (o un altro di simile)?
Qual'è stata la vostra impressione e che cosa avreste voluto trovare?
(gif trovata nel web – mi riservo di toglierla in caso di richiesta)
Nell’ora e mezza di visita però il tempo non era per niente migliorato,
vento e freddo ci hanno accompagnato nella nostra passeggiata
fino in Piazza Unità (praticamente deserta).
… ecco, “NOI SIAMO QUI (mano dx) e il Museo del Mare è qui (mano sx)!”
e, se giriamo l’angolo, arriviamo davanti al Teatro Municipale.
La piazza è dedicata a Verdi, sarà lui che ispira insoliti gesti di tenerezza?
E mentre, percorrendo il lungomare, torniamo all’auto (anelando ad un caldo the ristoratore) non può mancare qualche scatto del porto, delle acque e d’insolite statue che ispirano momenti di gioco…
… oserei dire che, mai “figura” fu più consona per questo blog!
Alla prossima con un altro Museo davvero molto molto interessante:
il Museo dell’Automobile e della Tecnica
Beta
Via Campo Marzio 5 - tel. +39 040 304885/ +39 040 304987
e-mail: museomare@comune.trieste.it
E’ aperto da martedì a domenica: 9-13.
Chiuso il lunedì e nelle feste politiche e religiose (tranne qualche eccezione come questa)
Costo del biglietto:
intero euro 4,00; ridotto euro 3,00; gratuito per i bambini fino ai 5 anni.
Capisco che per ragazzi così giovani non deve essere proprio divertente ma è di sicuro interessante. Forse in effetti qualche modello di navi e sottomarini moderni aiuterebbe!
RispondiEliminaMi incuriosisce anche quello delle auto... aspetto reportage! :)